MIGLIORI LOOK DEI BAFTA AWARDS 2019

Domenica sera si è svolta la cerimonia di premiazione dei Bafta 2019, occasione che ha visto la partecipazione sia di Kate Middleton, accompagnata dal marito William, che dei Queen e di tutto il cast di Bohemian Rhapsody.

Kate Middleton è apparsa assolutamente splendente, oscurando qualsiasi attrice in concorso, grazie a un abito bianco di Alexander McQueen, con il tocco insolitamente glamour di scarpe glitterate Jimmy Choo e da una piccola clutch sempre di McQueen. Dato il taglio monospalla dell’abito, ha scelto di non indossare la collana, ma soltanto un bellissimo bracciale e un paio di orecchini appartenuti a Lady Diana.

Come dicevo, l’evento ha anche visto la partecipazione di tutto il cast di Bohemian Rhapsody, accompagnato da Brian May e Roger Taylor dei Queen: il film aveva infatti ricevuto ben 7 nomination, di cui ne ha vinte due, Miglior attore protagonista e Miglior sonoro

Foto di copertina: PA

STARDUST, IL FILM SU BOWIE

Interrompo qualsiasi attività che stessi svolgendo per commentare la notizia, uscita ieri improvvisamente, di un biopic su David Bowie che avrebbe già un titolo e perfino un protagonista. 

Innanzi tutto, la notizia è stata, se non smentita, quanto meno ridimensionata da Duncan Jones, il figlio di Bowie, che su twitter ha affermato di non aver ceduto a nessuno i diritti per realizzare un film su suo padre. Il fantomatico film in questione quindi potrebbe forse al massimo aspirare ad essere una sorta di sceneggiato ispirato al personaggio di Bowie…cosa che, naturalmente, è già stata fatta, e a mio parere con risultati deludenti e caricaturali (parlo ovviamente di Velvet Goldmine).

Secondariamente, mi permetto di dire che, visto anche la presa di distanze da parte degli eredi, l’iniziativa suscita diversi sospetti di opportunismo: ovvero, sorge evidentemente con la volontà di sfruttare l’onda del successo di Bohemian Rhapsody. Quindi non certo con le migliori intenzioni, e non è questo che mi aspetto da un film su Bowie. Se mai questo film dovesse essere fatto, intanto sarebbe auspicabile che se ne occupasse proprio Duncan Jones, che guarda caso è regista, ma soprattutto non accetterei nulla che andasse solo poco al di sotto del livello capolavoro assoluto della storia del cinema.

Mi spiego: ho accolto con favore e atteso a lungo il film sui Queen, cercando comunque di non crearmi troppe aspettative per non restare delusa, cosa che decisamente non si è verificata. Ma il caso di Bowie è totalmente diverso. La vicenda dei Queen si prestava a essere trasposta in film. Sono una band spettacolare, esplosiva, cinematografica di per sé. E pur tuttavia non era facile restituire il carisma e l’intensità di un personaggio come Freddie Mercury (Malek ne è uscito bene, tanto che si parla di Oscar, e comunque non regge assolutamente il confronto con il vero Freddie!!). Ma il caso di Bowie è totalmente diverso…è un personaggio di una complessità tale che risulta veramente improbabile pensare di riuscire a restituirne anche solo in parte la personalità. Ha vissuto almeno venti vite in una sola… quale di queste verrebbe approfondita nel film? Ovviamente la parte di Ziggy Stardust (come già si evincerebbe dal titolo), che però non basta assolutamente a rendere giustizia a ciò che è stato veramente Bowie. Senza contare che lo stesso Bowie era anche un attore, e per di più dotato di una mimica facciale (appresa anche grazie allo studio con Lindsey Kemp) praticamente inimitabile.

Insomma, sarebbe bello vedere, prima o poi, un film su di lui…ma solo a patto che fosse veramente qualcosa di straordinario, e non ci sono i presupposti perché Stardust lo sia. Sulla scelta del protagonista (tale Johnny Flynn): già è tanto che non sia Tilda Swinton (probabilmente fuori budget); bene che non sia particolarmente famoso e che non assomigli troppo a Bowie (un buon trucco e un’ottima interpretazione sarebbero la miglior cosa). Ma non mi aspetto comunque niente di buono. 

IN ARRIVO LA SERIE TV SU AUDREY HEPBURN

Una mossa certamente rischiosa, da parte di Wildside, la casa che ha prodotto L’amica geniale e The Young Pope

Nonostante il coinvolgimento del figlio dell’attrice, Luca Dotti, nella sceneggiatura, l’iniziativa mi suscita sia interesse che perplessità. Sembra proprio di rivivere i dubbi sorti all’annuncio del film su Freddie Mercury: bellissima idea, ma chi sarà in grado di interpretare una tale figura in modo convincente??

(…Purtroppo in questo caso non si può contare su Rami Malek!)

Il progetto sembra ancora in fase di ideazione e non si sa ancora chi sarà l’attrice insignita di questo difficile ruolo… personalmente, ritengo che la scelta più giusta sia puntare su un’interprete non molto famosa, non necessariamente molto somigliante fisicamente, ma decisamente molto brava.

Anche se onestamente non saprei indicare un nome adatto a questo ruolo, so benissimo chi NON vorrei assolutamente vedere nei panni della divina Audrey, ed ecco perché:

ANNE HATHAWAY:

anne hathaway

Spesso paragonata a Audrey, a mio parere senza motivo. Come attrice la trovo insipida e fisicamente non mi piace, ha gli occhi all’ingiù e naso e bocca troppo grandi. Non assomiglia per niente a Audrey e la sua insistita dolcezza è nauseante, ben diversa da quella innata che emanava la Hepburn.

AUDREY TAUTOU: 

audrey-Tautou

Non è che basti un nome per assomigliare a qualcuno… Anche se fisicamente potrebbe essere adatta, il suo sorrisino forzato è decisamente fastidioso e non credo sia in grado di sostenere con credibilità un tale ruolo. Correrebbe decisamente il rischio di essere caricaturale.

NATALIE PORTMAN:

Sulla bellezza, niente da dire. Anche lei è già stata paragonata a Audrey Hepburn per la sua eleganza, e infatti le hanno fatto indossare l’abito-icona Givenchy di Colazione da Tiffany per un servizio su Harper’s Bazaar. Ma basta confrontare le foto delle due attrici con lo stesso abito per notare il profondo abisso che le separa:

 

 

C’è una bella differenza tra essere una bella donna ed essere un’emanazione di grazia senza pari.

Quindi, per il momento vedo l’impresa di interpretare Audrey Hepburn come qualcosa al limite dell’impossibile…ma attendo con curiosità gli sviluppi della situazione!

Mentre aspettiamo, potete ripercorrere con me i Migliori Look degli anni Cinquanta di Audrey Hepburn con questo post:

https://migliorilook.wordpress.com/2015/06/27/migliori-look-anni-cinquanta-audrey-hepburn/

 

BOHEMIAN RHAPSODY E’ NELLE SALE

Ed è già un evento. 

Le sale piene e il primo posto tra i film più visti sono il meritato riconoscimento del valore di una band che ha fatto sussultare il mondo. Non sono mancate comunque le critiche, ma non voglio addentrarmi nella loro confutazione, anche perché uscirei dalla tematica di questo blog. Mi limito a dire che, seppure a voler essere cinici ci si possano trovare delle pecche, è un film che vale la pena vedere. Comunica, è esaltante ed emozionante proprio come lo è la musica dei Queen.

Tornando all’argomento del blog, sotto l’aspetto dei look il film è decisamente molto curato e ben fatto. Alcuni look riproducono con la massima esattezza quelli reali, altri sono creati ex novo ma decisamente verosimili. La somiglianza degli attori con i reali membri della band è in certi casi impressionante… ma di tutto questo parlerò approfonditamente e con dovizia di fotografie in un post che preparerò nel più breve tempo possibile.

Nel frattempo, potete documentarvi sui Queen con gli altri post che ho dedicato loro finora:

https://migliorilook.wordpress.com/category/queen/

Buona lettura! 

 

MIGLIORI LOOK NELL’ARTE: ANDY WARHOL

Like to take a cement fix
Be a standing cinema
Dress my friends up just for show
See them as they really are
Put a peephole in my brain
Two New Pence to have a go
I’d like to be a gallery
Put you all inside my show

Così David Bowie descrive Andy Warhol in una sua canzone (Andy Warhol, tratta da Hunky Dory, 1971). Anche se Warhol ebbe modo di dichiarare che la canzone non gli piaceva per niente, trovo che descriva molto bene alcuni tratti della sua personalità artistica, e in particolare la tendenza insopprimibile a trasformare qualsiasi cosa in arte. Compreso sé stesso (cosa che del resto lo accomuna a Bowie).

Coerentemente con la sua pratica artistica, che esaltava gli oggetti più banali del quotidiano, anche gli abiti di Warhol erano solitamente abbastanza banali. Tuttavia si faceva riconoscere per il ciuffo sfrangiato di capelli biondo platino e gli occhiali tondi e spessi, che hanno reso il suo stesso volto un’icona. Negli anni Ottanta indossava una parrucca argentata, che è stata battuta all’asta nel 2006 per 10.800 dollari!

Il suo aspetto stravagante faceva quindi parte tanto della sua personalità quanto della sua arte, e Warhol trattò la sua immagine proprio come quella delle dive del cinema che ritraeva nelle sue opere, o dei barattoli di zuppa e gli altri prodotti di consumo di massa, ingigantiti, colorati e riprodotti innumerevoli volte nelle sue serigrafie. Girava sempre con una macchina fotografica al collo, pronto a ritrarre qualsiasi cosa cogliesse la sua attenzione, e realizzò moltissimi autoritratti. Ve ne presento qualcuno, assieme a foto scattate da altri fotografi ma che ci trasmettono al meglio il suo look iconico.

 


WARHOL SUL GRANDE SCHERMO:

Forse non sapevate che proprio David Bowie interpretò Warhol nel film Basquiat del 1996, diretto da Julian Schnabel. Lo riconoscereste?

 

Si sa che Bowie, che era un esperto e collezionista di arte, ammirava molto Andy Warhol, tuttavia non sembra che questa ammirazione fosse ricambiata dall’artista. I due si incontrarono soltanto una volta, nel 1971, quando David partecipò ad uno degli screen test di Warhol. Gli screen test non era altro che dei brevissimi filmati, fatti dallo stesso Warhol, che riprendeva delle persone senza che queste facessero nulla. In tale occasione, non sembra però che Warhol sia rimasto particolarmente impressionato dal giovane David.

MIGLIORI LOOK DEI FUMETTI: I PERSONAGGI DI STAN LEE

Ormai la notizia è di pubblico dominio: Stan Lee, fumettista e creatore dei supereroi della Marvel, è morto ieri, 12 novembre 2018, a 95 anni.

Uno dei punti di forza dei supereroi in generale, e specialmente di quello da lui creati è sicuramente il loro look. I costumi sgargianti e le particolarità del loro aspetto fisico sono fondamentali per renderli accattivanti e immediatamente riconoscibili presso grande pubblico.

Le innumerevoli riproposizioni cinematografiche dei personaggi creati da Stan Lee hanno lavorato molto sul tema dei loro costumi, rendendoceli più reali e creando anche molte versioni diverse dello stesso personaggio.

L’importanza del costume di Spiderman è sottolineata nel film del 2002 di Sam Raimi, nella scena in cui Peter Parker si mette d’impegno per creare il suo vestito:

SpiderMan è soltanto uno dei moltissimi personaggi creati da Stan Lee, tutti memorabili e riconoscibilissimi per il loro look:

 

DOMANI L’ANTEPRIMA MONDIALE DI BOHEMIAN RHAPSODY

Ci siamo. Il film sulla vita di Freddie Mercury è stato una leggenda per anni. Il progetto ha faticato a decollare ed è stato molte volte sul punto di essere abbandonato, e invece alla fine si è concretizzato. Le foto del set che circolano da mesi sul web sembrano promettere molto bene…e domani sera si potrà finalmente scoprire il vero risultato del lungo lavoro.

L’anteprima sarà proiettata domani sera, 23 ottobre 2018, nelle sale Uci Cinemas, in collegamento diretto con l’evento che si svolgerà alla SSE Wembley Arena di Londra – dalle 20.30 si potrà assistere al red carpet, in cui sfileranno, oltre all’intero cast, Brian May e Roger Taylor, e successivamente verrà proiettato il film. 

Il film tornerà poi nelle sale italiane a partire dal 29 novembre.

Purtroppo temo che domani sera non riuscirò ad assistere all’evento, per cui potrò realizzare un post approfondito sul film soltanto a fine novembre… nel quale analizzerò i look dei personaggi e il modo in cui l’aspetto dei veri Queen è stato trasposto nel film.

Per ora posso dire che le foto del film sono veramente impressionanti…i personaggi più somiglianti mi sembrano quelli di Brian May e soprattutto di John Deacon… anche se la riuscita del film sarà dovuta all’interpretazione più che la mera somiglianza fisica… ma per commentare questo aspetto devo attendere di vederlo.  Rami Malek mi sembra molto ben calato nel ruolo e quindi sì, posso dire che mi attendo grandi cose e non sto nella pelle dalla voglia di vedere questo film!!!!

Bohemian-Rhapsody-Movie-Cast

Rami Malek e Gwylim Lee interpretano Freddie Mercury e Brian May- epoca 1982 c. Photo: 20th Century Fox


 

Natale Queeniano a Carnaby Street

Notizia collegata alla precedente: anche se sinceramente mi sembra un pochino presto, ieri sera (21 ottobre!) sono state inaugurate le luminarie natalizie di Carnaby Street a Londra…dedicate ai Queen e al film Bohemian Rhapsody! Brian May e Roger Taylor hanno acceso le luci e il cast del film ha presenziato all’inaugurazione.

Quindi, se per caso nei prossimi mesi avete intenzione di partire per Londra, vi consiglio di non perdervi questo spettacolo!!

Alcune foto dall’inaugurazione di ieri sera:

MIGLIORI LOOK DEL XVII SECOLO: IL RE SOLE

Quando ci si accosta a personaggi anteriori al XIX secolo, bisogna tener presente che, non essendo stata ancora inventata la fotografia, il loro aspetto ci viene tramandato quasi esclusivamente attraverso opere d’arte (o al massimo illustrazioni). La perizia e la maestria dell’artista incaricato del ritratto determinano dunque in larga misura l’immagine del personaggio giunta fino a noi attraverso i secoli. E non va trascurato che queste immagini erano rivestite di un importante ruolo a livello politico ed erano costruite con cura per tramandare una determinata immagine del sovrano, un’immagine di regalità e autorità dai tratti quasi sovrumani.

Luigi XIV di Borbone fu nella sua epoca il sovrano che riuscì meglio in questo intento, e in generale nell’impresa di costruire per sé stesso una fama che andasse al di là del tempo – non a caso è ancora noto con il modestissimo appellativo di Re Sole.

Da quanto ne sappiamo, egli non era certamente bello di aspetto, e nel corso della sua lunga vita soffrì di numerose malattie e disagi che ne minarono ulteriormente la forma fisica. Ma i numerosi ritratti che lo immortalano ce ne tramandano un’immagine di regalità ineguagliata al giorno d’oggi. Si può affermare che la sua immagine incarni per noi quella ideale del sovrano assoluto, tanto quanto la sua politica fu l’attuazione di tale idea del governo. In questa strategia, tutt’altro che improvvisata e inconsapevole, la moda rivestiva un ruolo politico tanto quanto l’arte. Lo sfarzo dei vestiti di cui Luigi si ammantava, gli ori e i preziosi colori e materiali del suo abbigliamento servivano ad affermare la sua superiorità sui nobili che spendevano tutti i loro soldi nel tentativo di imitarlo. La moda svolgeva quindi una sorta di funzione integrante rispetto alla grande impresa avviata proprio dallo stesso Luigi XIV, la costruzione dell’imponente reggia di Versailles, eretta con lo scopo di allontanare i nobili dalla città di Parigi, dove si svolgeva la vita politica, e sottometterli completamente all’autorità del re.  

Panoramique_Château_de_Versailles_depuis_le_parc.jpg

Degno di passare alla storia è il ritratto realizzato da Hyacinthe Rigaud nel 1701. Luigi XIV vi è raffigurato in piedi, avvolto da metri di prezioso manto di ermellino che con le ampie volute del panneggio rende la figura maggiormente imponente. Dall’altro lato, il manto è rivestito di sontuoso broccato blu ricamato con i gigli dorati dei Borbone, tessuto che riveste anche l’arredamento della sala in cui posa il sovrano. Luigi fu ritratto diverse volte con queste vesti, che costituivano l’emblema della sovranità di Francia.

Altrettanto importante degli abiti era l’uso delle parrucche, che assumono in questo periodo dimensioni imponenti e strutture architettoniche. L’altissima parrucca di boccoli neri rimane associata alla figura di questo sovrano.

I ritratti realizzati in vita del Re Sole sono numerosissimi, ragione per cui ho selezionato soltanto quelli più significativi per quanto riguarda la costruzione, anche attraverso il look, della sua agiografia.

 

 

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MIGLIORI LOOK ANNI CINQUANTA: AUDREY HEPBURN

Lei è l’icona di stile per eccellenza, la mia preferita. Qualsiasi cosa abbia mai indossato potrebbe tranquillamente rientrare fra i Migliori Look di Tutti i Tempi, visto che sarebbe stupenda anche con addosso il sacco della spazzatura. Perciò scegliere i Migliori tra i Migliori sarà veramente difficile. E come se grazia ed eleganza innate (e sviluppate tramite lo studio della danza classica) non bastassero, Audrey aveva anche un gusto raffinatissimo in fatto di scelte di stile, come conferma il sodalizio con lo stilista Givenchy. Se infatti molti dei suoi abiti iconici sono stati pensati per lei dai costumisti del cinema, prima fra tutti Edith Head, molti altri, sullo schermo e non, sono stati scelti da lei stessa. Emblematico il caso del bellissimo abito da ballo che Audrey esibisce in Sabrina: nonostante la costumista del film fosse, per l’appunto, Edith Head, fu Audrey stessa a scegliere l’abito già confezionato direttamente nell’atelier di Givenchy. Ironia della sorte, Edith Head quell’anno vinse il premio Oscar per i costumi del film! Ma da quell’episodio scaturì l’amicizia che legò per sempre Audrey e Hubert de Givenchy, colui che più di chiunque altro ha contribuito a creare l’immagine della diva. Vista la quantità di look che potrei mostrarvi, per oggi vorrei concentrarmi sugli anni Cinquanta. Tipicamente, i look di Audrey in quest’epoca prevedono abiti molto romantici, con vita strettissima e gonna ampia al ginocchio, spesso con pizzi o ricami floreali. Per tutto il decennio Audrey ha portato i capelli corti, facendoli crescere soltanto negli anni successivi. Il make up era molto spesso quello tipico dell’epoca: eye liner delineato a “occhio di gatto” sugli occhi e rossetto rosso. Per quanto riguarda invece le scarpe, Audrey usava spesso le tanto vituperate ballerine o delle decolletè con tacco basso: questo perchè era già molto alta, e inoltre si lamentava di avere dei piedi troppo grandi, che quindi evitava di mettere in evidenza! Per alcuni di questi film sarà difficile trovare delle foto a colori, perchè vennero girati in bianco e nero, ma non c’è bisogno del colore per apprezzare l’incomparabile bellezza di Audrey Hepburn.

Se volete approfondire il tipo di trucco usato da Audrey (come da molte altre dive) negli anni Cinquanta, visitate la pagina dedicata: https://migliorilook.wordpress.com/make-up/il-make-up-diva-anni-50/

 


FONTI:

Per approfondire la vita di Audrey Hepburn, consiglio la biografia di Donald Spoto.

Audrey Spoto