MIGLIORI LOOK DA OSCAR: MILENA CANONERO

Domani sera a Los Angeles si terrà la cerimonia di consegna degli Oscar, e per l’Italia le uniche speranze di aggiudicarsi un premio sono riposte nel lavoro che la costumista Milena Canonero ha svolto per il film The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.

Il primo incarico da costumista ricevuto dalla Canonero fu dovuto niente meno che a Stanley Kubrick, per il suo Arancia Meccanica. Successivamente, il grande regista la scelse per altri due dei suoi film migliori, Barry Lyndon e The Shining.

Tra gli altri film per cui ha lavorato, ci sono: Fuga di Mezzanotte di Alan Parker, La Mia Africa di Sidney Pollack, Marie Antoinette di Sophia Coppola e Carnage di Roman Polansky. Inutile dire che con il suo lavoro per questa sequela di capolavori del cinema, Milena si è aggiudicata già numerosi premi, tra cui gli Oscar per Barry Lyndon, Momenti di Gloria e Marie Antoniette. Speriamo che quello per Grand Budapest Hotel non rimanga solo una nomination!

Il film in gara – GRAND BUDAPEST HOTEL (2014):

ARANCIA MECCANICA (1971):

BARRY LYNDON (1975):

THE SHINING (1980):

THE COTTON CLUB (1984):

LA MIA AFRICA (1985):

MARIE ANTOINETTE (2006):

CARNAGE (2011):

OFF TOPIC: I QUEEN AD ASSAGO. 10 febbraio 2015.

Neanche tanto off topic, visto che ho avito già modo di dire quanto Migliori fossero i look sfoggiati. Ma riguardo ad un evento simile, non mi posso limitare a parlare di vestiti!

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MIRACOLO AD ASSAGO

Un vecchio album dei Queen si chiamava “The Miracle”. Ebbene, nonostante sia una loro fan accanita praticamente dalla nascita, ho sempre pensato che questo inno alla positività, all’ottimismo e alla speranza, che costituisce il leitmotiv di tutto l’album fosse un po’ troppo ingenuo e semplicistico. Mi sbagliavo: avevano ragione loro. I miracoli accadono. Magari una volta nella vita, altrimenti non sarebbero tali, ma succedono!

Naturalmente per me, nata nel 1988, la possibilità di vedere Freddie Mercury dal vivo è stata bruciata molti anni fa. Ma per fortuna Brian May e Roger Taylor ci sono ancora, essendosi John Deacon praticamente ritirato. Dopo essermi persa il tour con Paul Rodgers, davvero non ci speravo più di riuscire a vederli dal vivo, invece qualche mese fa arriva l’annuncio di un nuovo tour, affiancati da un giovane cantante sconosciuto ai più, Adam Lambert. Purtroppo per me, l’unica tappa italiana è prevista a Milano ed io, veneta, studio a Firenze e non ho molti soldi da spendere. Penso che oltre al biglietto, non certo economico, ma per cui vale la pena spendere, devo anche prendere il treno e pernottare almeno una sera a Milano. Inoltre, dovrei trovare un’altra persona disposta a spendere gli stessi soldi per venire con me. E così, a malincuore, rinuncio, e per un po’ non ci penso più.

Pochi giorni prima del concerto, io sono impegnata a studiare per l’ultimo esame della mia laurea specialistica. E nel mentre, seguo su facebook gli aggiornamenti di Comunità Queeniana Italiana, un gruppo di fanatici dei Queen a cui sono iscritta. Tutti sono esaltati all’idea che presto vedranno i loro idoli dal vivo. Ma io no. Mi pento amaramente. Avrei dovuto fare qualsiasi cosa per vederli… anche perché potrebbe essere l’ultima possibilità. Brian ormai ha 67 anni, Roger 65… tour di queste dimensioni sono davvero faticosi, e non credo che continueranno a suonare ancora per molto. Certo, questo Adam Lambert, da quel che ho visto sul web, non mi piace affatto: si atteggia troppo, si mette la corona in testa, quasi usurpando il ruolo di Freddie. Ma poi penso: sono i Queen, non possono aver scelto un cantante non all’altezza! Al di là dei pregiudizi di molti, in fondo io lo so che faranno uno spettacolo meraviglioso, perché saranno pure vecchiotti, ma sono sempre loro, Brian e Roger dei cari vecchi Queen! E così, vengo presa dallo sconforto. Dovevo prendere quel maledetto biglietto.

Triste, l’unica cosa che riesco a fare è scrivere un post sulla bacheca di Comunità Queeniana Italiana per trovare un po’ di sostegno morale da altri che, come me, non potranno andare al concerto.

E avviene il miracolo.

Dopo poco tempo, trovo un messaggio privato di una ragazza che non conosco. Il messaggio è lungo…dice che ha letto il mio post sulla pagina e le dispiace… abbiamo più o meno la stessa età e capisce quanto poteva essere importante per me vederli. …Ma si da’ il caso che lei abbia un biglietto in più, e vorrebbe regalarmelo!!! E’ come avere vinto alla lotteria. Penso che sia uno scherzo. Mi consulto con i miei coinquilini. Devo andare, non devo? partire tutta sola tra 3 giorni senza avere la certezza che avrò davvero il biglietto promessomi? Io non ho mai fatto pazzie del genere. Appunto…forse è ora di farle! Naturalmente, prima di decidere chiamo la ragazza al telefono… sembra sincera, sembra una ragazza come me… perché dovrebbe essere una truffa? Provo a guardare i prezzi dei treni… che fortuna, ci sono offerte sia all’andata che al ritorno! Forse si possono davvero contenere i costi! Prenoto, e per la notte mi prendo un ostello, non importa se farà schifo, tanto sarà solo per una notte, e se tutto va bene, sarò così felice che non mi importerà nulla di dove dormirò, basta che non sia per strada!

Passano tre giorni tesissimi, tra l’entusiasmo dell’attesa e la paura folle che sia un inganno… non ce ne sarebbe motivo, ma dicono che al giorno d’oggi non ci si può fidare di nessuno…!

Intanto, la domenica arriva, come una doccia fredda, la notizia che il cantante, Adam Lambert, ha la bronchite e perciò la data di Bruxelles è stata cancellata. Questo serve solo ad aggiungere ansia al mio stato già di agitazione.

Ma già il giorno dopo, arrivano notizie rassicuranti: sembra che il concerto di Milano sia salvo.

Finalmente è martedì. Dopo un’ultima notte di sonno travagliato, prendo le ultime cose e mi dirigo a piedi verso Santa Maria Novella, col cuore in gola, ma fiduciosa. C’è un sole bellissimo, mai visto a Firenze. Dal treno, ammiro i campi ricoperti di neve, che risplendono sotto tutto quel sole. Sembra ci sia davvero qualcosa di magico nell’aria.

Arrivata a Milano, raggiungo l’ostello, che fa veramente schifo come mi ero immaginata, e anche di più. Ma fa niente, è ora di prepararsi al concerto! Forse tra pochissime ore vedrò davvero i Queen!

Continuo a chiamare la ragazza che mi ha promesso il biglietto… lei verrà in auto da Varese con gli amici e mi farà sapere quando devo partire, per non aspettarla inutilmente al freddo. Invece io sono impaziente, ho paura di perdermi, di non arrivare in tempo e perfino che il telefono mi si spenga o vada in palla e non riusciamo a incontrarci! Così, con abbondante anticipo, prendo la metro, direzione Assago Forum, e in poco tempo sono là.

Durante il tragitto, faccio conoscenza con un ragazzo che sta andando al concerto come me, e così almeno per un po’ mi trovo un amico con cui condividere le mie ansie (poveretto!). Raggiungiamo il palazzetto insieme, insieme ci mettiamo in fila, ma dopo poco lui entra e io resto lì sola, al freddo a guardare le migliaia di persone che inesorabilmente continuano ad accedere al palazzetto, i loro bei biglietti stretti tra le mani… quanto li invidio! Continuo a sentire la ragazza del biglietto… dice che la sua amica ancora non è passata a prenderla! Cerco di non esasperarla, intanto chiamo qualche mio amico per passare il tempo. Per due, interminabili, ore. Due ore in cui non mi sento più i piedi e tremo come una foglia per il freddo. Comincia a mancare davvero poco al concerto, che inizia alle nove… e io voglio disperatamente entrare!

Alla fine… eccoli arrivare. La riconosco subito: è lei, la mia salvezza! E’ tutto vero! Ha il biglietto, me lo mostra subito… io non posso che mettermi a saltare di gioia e abbracciarla. Giusto il tempo delle presentazioni e già entriamo, l’attesa è finita! Il freddo già dimenticato. Mancano solo dieci minuti all’inizio! Mentre entro nel palazzetto, l’emozione è fortissima, mai provato niente di simile. Da quando ero piccolissima i Queen li vedo come degli dei, umanissimi e sovrumani al tempo stesso. Non esistono persone al mondo per cui io abbia maggiore ammirazione che per loro. Mi sembra davvero impossibile che il mio sogno si stia avverando…

Raggiungiamo i nostri posti. Purtroppo siamo in alto, su posti a sedere, ma il palazzetto è più piccolo di come mi aspettavo, e il palco si vede molto bene. Guardo giù: sono troppo felice per invidiare quelli che stanno sotto al palco, per me è già troppo essere lì.

Tutto è pronto. Un enorme tendone con il logo dei Queen (disegnato decenni fa dal caro Freddie…) nasconde il palco. Si sente la musica introduttiva di “One Vision”, la canzone che aprì lo straordinario concerto di Wembley (da me visto milioni di volte in dvd…)… ogni tanto parte del fumo… ma loro non compaiono! Io non sto più nella pelle, mi sta per scoppiare il cuore… la musica si fa più incessante, facendoci credere che stanno per comparire, ma niente.

Poi, la Red Special intona l’inconfondibile inizio di “One Vision”. Da dietro il tendone che nasconde il palco si vede l’ombra ingigantita di Brian May. Ma io non ci credo… non è possibile che ci sia davvero lui lì dietro…con Roger e tutti gli altri!

Invece ecco che il telo cade: per un attimo vengo accecata dalle luci, ma poi individuo Brian, coi suoi inconfondibili ricci, ora candidi, e naturalmente la sua Red Special. Scende una passerella che si diparte da un’enorme Q illuminata, con una corona al centro. Adam Lambert comincia a fare un po’ di scena, ma io sono troppo presa da Brian, e inizio a piangere. Per i primi minuti mi sento davvero mancare il fiato. Cerco Roger con lo sguardo, lui è segregato dietro la sua enorme batteria… per fortuna dentro all’enorme Q c’è un maxischermo che ce li fa vedere molto più in grande, ma io li voglio guardare bene con i miei occhi! E soprattutto sentire, perché non mi capiterà mai più!

Finalmente mi accorgo anche di Lambert. E dire che si fa notare, con la giacca di pelle borchiata e gli occhiali da sole tondi, e soprattutto con la voce.

L’inizio è proprio da gran concerto rock, ma con un tocco di raffinatezza che ti puoi aspettare solo dai Queen. Nonostante l’enormità della folla, li senti straordinariamente vicini, ti sembra di essere lì con loro sul palco… l’atmosfera ha qualcosa di sacrale. L’aura si sente, eccome.

Mi ricordo un’intervista in cui Roger Taylor diceva: “per i primi 10 minuti il pubblico lo devi stordire!”. Era vero ai tempi di Freddie, ed è vero ora. I primi 10 minuti sono davvero intensissimi.

La scaletta non riserva particolari sorprese, tranne che per una spintissima “Stone Cold Crazy”, un vero tour de force sia per il cantante che per i musicisti, che si dimostrano assolutamente in grado di eseguirla al meglio, nonostante l’età. E poi per una struggente “These Are the Days of our Lives”, cantata da Roger, così come “A Kind of Magic”. Niente “The Show Must Go On”.

L’unica pecca è che nel mio settore tutti stanno seduti, e la cosa mi da alquanto fastidio. Io non riesco a stare ferma con questa musica! Comincio ad alzarmi, prima solo nei momenti più intensi, poi decido che non posso proprio stare seduta e starò in piedi per il resto del tempo…ma subito una signora dietro di me mi tocca la spalla e mi fa cenno di tornare all’ordine. La vorrei uccidere. E’ lei che dovrebbe alzarsi in piedi!! Trovo quasi una mancanza di rispetto lo stare seduti di fronte a cotanto spettacolo. La maggior parte del pubblico invece sembra stare lì fermo, quasi indifferente. Ma li sentite, cavolo?

Ma io sono troppo felice per essere maleducata, e così mi risiedo, e torno alla modalità di alzarmi solo nei momenti più salienti, come per battere le mani nel ritornello di “Radio Ga Ga”: il momento epico che tutti i fan dei Queen vogliono provare.

Nel frattempo, lo spettacolo continua (deve!).

Lambert si rivela all’altezza. Mi conquista definitivamente con la sua interpretazione di “Killer Queen”. Ne avevo visto uno spezzone, da lui cantato, sul web, e non mi era piaciuto per niente. Invece, ora mi ricredo. E’ molto ironico.. si sdraia su un divanetto, agita un ventaglio e beve da una bottiglia di champagne. Ma è simpatico! Non sembra affatto una scopiazzatura di Freddie. E’ bravo, ha una voce stupenda e potente e nonostante faccia molta scena coi suoi atteggiamenti dimostra di saper anche essere umile. Capisco che ha un profondo rispetto per i Queen e per Freddie, e che il suo intento è davvero quello di onorarli. Del resto, per tutto il concerto viene dato ampio spazio alla musica, solo suonata, come facevano anche all’epoca di Freddie, per cui Lambert non risulta essere il protagonista assoluto della situazione. Anzi, a circa metà concerto, sparisce per un lungo periodo. Certo, in alcune canzoni rende meglio, in altre, come “In the Lap of the Gods”, non si avvicina minimamente alle vette di Freddie. Non ha certo la sua intensità, e il suo modo di cantare è completamente diverso, molto più “Broadway”. Anche le canzoni si adattano alla sua voce e cambiano un po’ il loro volto per questo. Ma ci sta. Freddie è morto, purtroppo, e davvero penso non si possa fare meglio di così.

A un certo punto, Adam chiede al pubblico: “who is in love?” Io rispondo, anche se nessuno mi sente: “io no”. Ovviamente tutti acclamano e urlano: “io, io, io!”. Ma lui ribatte: “I’m not!” Ecco, ora è il mio idolo assoluto. Naturalmente, tutto ciò era un’introduzione a uno dei brani più belli della storia del gruppo: “Somebody to Love”. In cui Adam dà il meglio di sé. E se veramente fino a due giorni prima aveva la bronchite…beh, complimenti. Il suo finale è magnifico, ben diverso da come lo faceva Freddie, ma travolgente.

Ma ecco che arriva il momento forse più emozionante della serata. Adam si eclissa, e Brian prende posto al centro della scena, solo. Si prende tutti gli applausi che si merita, e sembra sinceramente colpito. Poi si siede, con la sua chitarra, e comincia a conversare con noi. Si sforza di dire qualcosa in italiano, e fa pure un battuta: “siamo molto felici di essere tornati qui da voi… Queen da voi!”

Non potremmo adorarlo più di così. Poi ci chiede: “volete cantare come me?” E’ il momento di “Love of My Life”, canzone amatissima dai fan e credo anche dagli stessi Queen. All’epoca di Freddie, era tradizione che quando la suonavano lasciasse cantare gran parte della canzone al pubblico, che in qualsiasi Paese del mondo fossero, dimostrava di conoscere perfettamente le parole. Stavolta la canta Brian e, come Freddie, lascia cantare anche noi. Finchè, verso la fine, il grande cantante compare nell’enorme Q. Il pubblico esplode. Anche Brian si commuove. É un momento bellissimo.

Poco dopo, Brian viene raggiunto da tutti gli altri musicisti, riuniti con lui sulla pedana in mezzo al pubblico per eseguire un piccolo intermezzo acustico. Un’altra tradizione dei vecchi concerti dei Queen. Finalmente riesco a vedere bene Roger Taylor, e con lui c’è anche il figlio, Rufus Tiger. Anche lui suona la batteria, come il padre.

Infatti, un altro dei miei momenti preferiti del concerto li vede protagonisti insieme, in una feroce drum battle tra padre e figlio. Due batterie, una per Rufus sul palco e una per Roger sulla pedana tra il pubblico. Entrambi pestano per bene! E alla fine, Roger presenta orgoglioso il figlio, annunciando: “Rufus Tiger!”. Ora capisco perché gli ha messo questo nome assurdo.

Un altro momento molto atteso è l’assolo di Brian May. All’interno, ci inserisce anche “Last Horizon”, un brano per chitarra che fa parte del suo album solista “Back to the Light”. Mi fa molto piacere sentirla, perché è un pezzo veramente stupendo.

Dopo una sequela di successi (“Under pressure”, “Who Wants to Live Forever”, “Crazy Little Thing Called Love”…), i Queen se ne vanno.

La folla inizia a preoccuparsi: è già finito? Ma io so bene che non è così. Lo facevano anche nei vecchi concerti. E’ una specie di finta prima del bis, che però non è un vero bis, in quanto è programmato. Dopo un momento di spaesamento, la folla comincia ad acclamarli e intoniamo tutti assieme “We Will Rock You”. Un’intera folla all’unisono. E allora riappaiono!

E’ il gran finale, e un po’ mi dispiace.

Come da tradizione, hanno lasciato per ultime le loro canzoni più famose. Per “Bohemian Rhapsody”, Brian compare con un mantello dorato e Lambert duetta con Freddie, dal maxischermo. Poi ci scateniamo con “We Will rock You” e infine con “We Are the Champions”. Sono i Queen, c’è poco da fare. Solo loro sanno coinvolgere così il pubblico, anche se manca Freddie e vorremmo tanto che ci fosse anche John.

Alla fine, come ai vecchi tempi, partono le note di “God Save the Queen” e tutti i musicisti si fanno avanti per prendersi gli applausi, che sembrano non finire mai.

Vorrei urlare loro un grosso: “Grazie!”, perché è stata l’emozione più intensa della mia vita!

Le mie aspettative erano alte, ma loro le hanno ampiamente superate. Sono davvero i mostri sacri di cui hanno la fama.

Mentre lasciano il palco, non stacco gli occhi da loro. Voglio imprimermi questa immagine nella memoria per sempre, perché so che difficilmente mi ricapiterà. Poi abbraccio la mia nuova amica, che mi ha regalato questa emozione.

Usciamo, saluto lei e i suoi amici e ci promettiamo che resteremo in contatto e ci rivedremo ancora. Ritrovo anche il mio amico della metro e torniamo in centro assieme.

Sembra tutto finito così in fretta… ma qualcosa mi rimane, e non solo un bellissimo ricordo. Oltre a dei nuovi amici, mi rimane anche la consapevolezza che i miracoli accadono, proprio come diceva Freddie. Forse questa esperienza mi ha davvero cambiata, e resa più ottimista e fiduciosa negli altri.

Per le foto: si ringrazia Comunità Queeniana Italiana

I Migliori Momenti del concerto:

Altre fotografie quì: http://www.francesco-castaldo.it/2015-02-11/queen-adam-lambert-mediolanum-forum-assago-milano/

MIGLIORI LOOK DI MARTEDI’ SCORSO: QUEEN + ADAM LAMBERT A MILANO

Devo ancora riprendermi dallo shock. Il concerto dei Queen + Adam Lambert di martedì al Mediolanum Forum di Assago è stato straordinario. E ho trovato anche del materiale interessante per il mio blog. Adam Lambert, a cui prima di partire non avrei dato 5 lire, era magnifico. Il suo look è vistosamente glam rock, tendente al gotico. Ha fatto la sua apparizione vestito totalmente di pelle nera, con giacca borchiata e occhiali da sole tondi. Poi si è cambiato numerose volte. Ma l’abbinamento migliore comprendeva una specie di coprispalle tempestato di borchie sulle spalle e con tante frange che scendevano dalle maniche, e scarpe altissime con zeppe e tacchi altrettanto borchiati. I due Magnifici, invece, Brian e Roger, inizialmente erano vestiti entrambi di nero. Poi Roger è apparso in total white, in un look che con la barba bianca lo faceva sembrare un santone! Brian May invece per Bohemian Rhapsody si è presentato con una maglia con maniche amplissime, lo stesso taglio di quella usata ad Hyde Park nel 1976, ma in versione dorata. Per il finale invece, Lambert è uscito con un completo leopardato e una corona in testa, in omaggio a Freddie Mercury. Che serata.

MIGLIORI LOOK ANNI SETTANTA E OTTANTA: I QUEEN LIVE

In tutta Italia, sono ore di attesa per migliaia di fans che stanno aspettando solo il concerto dei Queen + Adam Lambert a Milano, che, se tutto va bene (è stato appena annunciato che la data di stasera a Bruxelles sarà cancellata per una bronchite diagnosticata proprio a Lambert) dovrà tenersi martedì al Mediolanum Forum di Assago. Colgo l’occasione per presentarvi una nostalgica panoramica sui migliori look esibiti dal gruppo in concerto. E intendo il gruppo nella sua formazione originale, ovvero comprendente non solo Freddie Mercury ma anche il ben più riservato John Deacon.

E’ risaputo che fin dagli inizi della loro carriera i Queen si sono fatti notare per la volontà dichiarata di conferire alle loro esibizioni una maggiore qualità estetica e un maggiore carattere teatrale rispetto a quelle dei gruppi allora in auge. Tuttavia questo loro intento non deve essere frainteso, perchè nei loro concerti la spettacolarità di costumi e scenografia non ha mai e poi mai sopravanzato la qualità musicale, mantenendo invece un appropriato equilibrio tra musica ed estetica, quest’ultima qualità sempre a fare da supporto alla prima. Precisazione che faccio solo perchè non si imputi a loro il fatto di aver avviato una tendenza alla spettacolarità visiva a sfavore della qualità musicale nei concerti.

Per ammissione degli stessi membri del gruppo, il look di tutti durante i concerti era dettato dalle scelte di Freddie, mentre tutti gli altri si adeguavano. Rimandando ad altri post futuri per ulteriori approfondimenti, possiamo riassumere l’abbigliamento concertistico dei Queen nelle seguenti fasi:

  • 1970-1977: fase “glam rock” – etichetta che non amo, ma aiuta a definire il look condito di tutine attillate, zeppe e capelli lunghi che contraddistingue questi primi anni di carriera dei Queen. Da subito, il gruppo sceglie di puntare programmaticamente sul bianco e nero, che resteranno i colori prediletti per i loro costumi di scena, anche se col tempo introdurranno altri colori. Nei primissimi anni tutta la band si presenta con tutine dai pantaloni a zampa e stivaloni con zeppa. Successivamente, Freddie inventa le famose tute con ampia scollatura sul davanti, fatte realizzare sulla base di una sua propria idea. Le prime sono semplicemente bianche o nere, con qualche applicazione di pallettes, mentre più avanti si manifestano le versioni a strisce, sempre bianche e nere, e infine quelle a rombi, sia bianchi e neri che colorati. Con queste tute, Freddie indossa sempre scarpette da balletto classico, con cui afferma di poter liberamente saltare su e giù per il palco. Per quanto riguarda gli altri, Brian May si fa notare al colossale concerto di Hyde Park nel 1976 con un vestito dalle maniche amplissime e plissettate, oltre che per i suo foltissimi capelli neri e ricci: marchio di fabbrica che non lo abbandonerà mai (sebbene ora siano diventati ricci e bianchi!).
  • 1978-80: è una fase un pò di passaggio. Tutti (a parte Brian!) si tagliano i capelli, Freddie adotta uno stile da “macho” con abiti in pelle nera o rossa, mentre gli altri optarono per abiti più sobri, a volte semplici t-shirt stampate. A partire dal 1980, compaiono anche i famosissimi baffi di Freddie.
  • 1980-84: Due sono i tour intrapresi in questo periodo, L’Hot Space Tour e il The Works Tour. Per l’Hot Space Tour, l’abbigliamento di Freddie prevede vestiti bianchi con frecce nere o rosse disegnate. Per il The Works tour invece, resuscitano le tutine: sempre bianche, con motivi zigzaganti rossi o neri. Inoltre, Freddie indossare le Adidas bianche con strisce nere.
  • 1985: I Queen non fanno tour, ma si esibiscono con enorme successo al Live Aid. In quest’occasione, Freddie sfoggia un look veramente speciale perchè è passato alla storia pur senza avere niente di particolare, tranne un braccialetto di borchie sul bicipite.

Il Live Aid fu un grandissimo concerto di beneficenza a cui parteciparono moltissimi grandi artisti, ciascuno portando un’esibizione di 20 minuti. L’esibizione dei Queen avvenne di pomeriggio, in un orario in cui molti altri artisti rifiutarono di esibirsi, ritenendo che non ci sarebbe stata grande visibilità. I Queen invece accettarono, e furono i più acclamati di tutti. Si narra che fino a poco prima della sua esibizione Freddie stesse guardando il concerto comodamente dal divano di casa, e che sia salito sul palco direttamente con i vestiti che aveva indosso!

  • 1986: L’ultimo, trionfale, tour dei Queen si caratterizza soprattutto per le giacche con le fibbie di Freddie, in versione gialla (la più famosa) oppure bianca e rossa, abbinate a pantaloni bianchi con strisce rosse. Inoltre, il frontman inizia a comparire nel finale del concerto con indosso un mantello da sovrano e una corona, in quella che da ironica illusione al nome del gruppo è diventata un’immagine iconica.

Purtroppo, il Magic Tour fu anche l’ultimo dei Queen con Freddie Mercury. Il resto, è un’altra storia.


QUEEN ROCK MONTREAL:

un atteso evento per i fan dei Queen è stata la proiezione nei cinema del concerto tenutosi a Montreal nel 1981, in Italia solo il 16, 17 e 18 marzo. Dopo Hungarian Rhapsody, un’occasione unica di rivedere il gruppo al completo sul palco, se non dal vivo almeno con la massima qualità possibile. A parte restare estasiata dalla qualità e dalla potenza della musica, inutile dire che ho molto apprezzato i look di tutti e 4 i musicisti! Sebbene il concerto appartenga al periodo probabilmente più sobrio dei Queen per quanto riguarda i costumi, che non sono particolarmente appariscenti ed estrosi, ognuno di loro ha una qualche particolarità che rivela la loro personalità: dagli shorts bianchi attillati di Freddie al total-blue di John Deacon. E allora, eccoli tutti per voi:

 


APPROFONDIMENTI: 

Clicca sulle foto per acquistare
Rivivi il concerto di Montreal: in questa versione è inclusa anche la leggendaria performance del Live Aid:

montreal aid

Per approfondire la storia dei Queen, fondamentale è invece la biografia ufficiale redatta da Jacky Gunn e Jim Jenkins:

queen bio

“Nella mia vita ho brillato solo di luce riflessa, ma quale fortuna essere stato illuminato…e da che luce!” (P. Hince)

Un altro bellissimo libro che mi sento di consigliare è Queen Unseen, più incentrato sulla vita in concerto dei Queen, parziale rispetto alla biografia ufficiale, ma più intimo e ricco di retroscena, perché scritto da uno dei loro roadie, Peter Hince:

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MIGLIORI LOOK DI OGGI: KATE MIDDLETON PARTE I

 

Quanto ci piace la Duchessa di Cambridge? A me, tanto. E perché? Secondo me il suo segreto sta nel fatto che non è così diversa da noi comuni mortali. E’ bella, ma non in maniera eccezionale. Non ha origini nobili, il che ce la rende ancora più vicina. Se poi sei una studentessa, magari di storia dell’arte come lei (e proprio come me), è quasi impossibile non identificarsi almeno un pochino. Oltre che provare un’invidia smisurata…. Ma non siamo qui’ per fare il processo alla Duchessa, se non per quanto riguarda il suo guardaroba. A proposito del quale, bisogna subito dire che fino a poco prima del matrimonio, la nostra eroina non brillava particolarmente per le sue scelte di stile, come dimostrano inequivocabilmente queste foto:

kate middleton 2002

La leggenda narra che il Principe si innamorò di Kate vedendola sfilare con questo “abito” a un evento di beneficenza dell’Università St. Andrews, dove entrambi studiavano. Era il 2002.

kate-middleton skating

C’è qualcosa di orripilante in questa mise da pattinatrice di Kate: tutto. E dire che era già fidanzata, infatti siamo ad un evento di beneficenza tenutosi nel non così lontano 2008.

Kate-Middleton-St-Andrews

Kate Middleton all’università.

Ma direi che possiamo concludere quì questa impietosa carrellata, per passare alla Kate che tutti conosciamo. Chi sia il vero responsabile della trasformazione, non è dato sapere, fatto sta che per quanto mi riguarda, è senza dubbio lei la donna meglio vestita dei nostri giorni. Il suo look è elegante e raffinato: adorabili gli abitini con gonnelline svolazzanti (in certi casi, anche troppo). Per l’inverno, cappottini di tutte le fogge e colori. E per le cerimonie ufficiali, immancabili i graziosi cappellini colorati, un segno distintivo della famiglia reale inglese. Un pò monotone le sue scelte in fatto di trucco, che prevede sempre (e dico: sempre!) ombretto smokey dai toni neutri (sul marroncino o grigio) e matita nera sia sopra che sotto. Scelta in un certo senso strana, visto che Kate ha già gli occhi piccoli e la matita nera, sopra e sotto poi, tende a rimpicciolirli ancora di più. Ma su di lei, inspiegabilmente, funziona. C’è poi chi, come la truccatrice Clio, ha qualcosa da ridire sul suo uso della matita sulla rima inferiore dell’occhio: http://blog.cliomakeup.com/2014/10/coolspotting-reali-seconda-parte-i-look-delle-principesse/ . Io trovo che invece questo trucco le stia bene, e se come dice Clio, la matita nera non lasciasse libera la rima interna, gli occhi già piccoli di Kate finirebbero veramente per sparire. Devo aggiungere che ho provato su di me questo tipo di trucco, e mi è piaciuto così tanto che l’ho adottato anch’io come trucco di ordinanza, per il giorno (mentre la sera mi piace molto giocare con i colori, quindi lo stile Kate non mi si addice del tutto). Facile da copiare anche la tipica acconciatura di Kate (anche quella già provata, approvata e riproposta), adatta praticamente ad ogni occasione. Ecco come riprodurla nella maniera più semplice:

L’ideale sarebbe però avere i capelli un po’ mossi (odio profondamente i capelli lisci). Meno entusiasmo mi suscitano gli abiti da sera indossati da Sua Altezza, che puntano sempre sul lungo, spesso accollati e con gonne morbide e fluttuanti. Forse un po’ troppo classici per i miei gusti, talvolta persino ellenistici. Ciò non toglie che il Migliore Look che le abbia visto addosso sia proprio un abito da sera, un caso quanto mai felice:

Il migliore look di Kate Middleton

Il migliore look di Kate Middleton

Anche se il Look più famoso di Kate è stato certamente il suo abito da sposa: adorabile, però francamente se fossi stata in lei avrei osato anche di più (strascico più lungo, più dettagli preziosi, qualcosa di un attimino regale: se non lo fa lei, chi altro può permetterselo??). Ma di quest’abito parlo diffusamente in questo post: The ROYAL WEDDING 


Se invece vuoi vedere molti altri Migliori Look recenti di Kate, visitate la seconda parte di questo post: https://migliorilook.wordpress.com/2015/12/29/migliori-look-di-oggi-kate-middleton-parte-ii/

UPDATE – 20 marzo 2015: ST PATRICK’S DAY 

Visto che vi ho mostrato com’era vestita Kate il giorno di San Patrizio negli ultimi tre anni, sono sicura che sarete ansiosi di sapere com’era vestita quest’anno. Niente cappotti riciclati stavolta, ma un cappotto più scuro a coprire il pancione, della stilista Catherine Walker, un cappellino marrone, decolletes e naturalmente un grosso mazzo di trifoglio appuntato sul petto.

UPDATE: 13 giugno 2015: TROOPING THE COLOUR

La cerimonia del Trooping the Colour si svolge annunalmente in occasione del compleanno della Regina. Dopo la parata delle guardie reali, la famiglia reale sfila in corteo fino a Buckingham Palace, per affacciarsi poi dal balcone mentre lo squadrone acrobatico della Royal Air Force vola sopra di loro. Come abbiamo avuto modo di vedere, nelle sue apparizioni all’evento Kate ha sempre sfoggiato look interessanti, e anche quest’anno non ha deluso. L’occasione è stata anche la sua prima apparizione pubblica dopo la nascita della principessa Charlotte, nonchè la prima partecipazione al Trooping the Colour da parte del principe George.

UPDATE: 5 luglio 2015 – BATTESIMO DELLA PRINCIPESSA CHARLOTTE ELISABETH DIANA

E’ appena terminata la cerimonia del battesimo della principessa, iniziata alle 4.30 (ora locale) nella chiesa di St Mary Magdalen a Sandringham. Per il suo outfit, Kate ha fatto una scelta molto simile al battesimo di George (che però era molto più bello): cappottino color crema Alexander Mc Queen, portato con un cappellino di Jane Taylor, e pumps a punta con tacco piuttosto alto. La piccola principessa naturalmente indossa la stessa veste del fratellino George al suo battesimo, replica di quella utilizzata dal 1841 per i battesimi reali, ed ha fatto la sua apparizione in una culla vintage spinta dalla mamma. Molto carino George, con un outfit che riprende quello del padre William al battesimo del fratello, mentre la Regina si è presentata in rosa confetto. Menzione d’onore per Camilla, vestita di azzurro con gonna a pieghe con applicazioni a pois. Assente il principe Harry, che sarà in Africa per tre mesi. Ecco le foto:

UPDATE – settembre – ottobre 2015:

dopo la nascita della principessa Charlotte, Kate non è apparsa molto spesso in pubblico, e nelle sue sporadiche comparse ha mantenuto uno stile di basso profilo. Ma da settembre è tornata ai suoi impegni ufficiali a tempo pieno, regalandoci nuovi Migliori Look. Da molto tempo non la vedevamo in abito da sera, ma la visita di Stato cinese a Londra e la premiere del nuovo film di 007 le hanno permesso di sfoggiare nuovi favolosi abiti Jenny Packham. Inoltre, ha fatto la sua comparsa nel guardaroba reale un marchio italiano: Dolce e Gabbana. Un’altra novità è il taglio di capelli, che Kate aveva mantenuto invariato per molti anni. E ci doveva essere un motivo. Infatti, preferivo di gran lunga il taglio precedente, ormai iconico, e soprattutto, con il nuovo taglio Kate porta sempre i capelli stirati, mentre io sono un’accanita sostenitrice dei capelli mossi. Almeno però si è subito sistemata quei due ciuffi che aveva ai lati del viso, che francamente non le stavano per niente bene!

Ed ora, ecco a voi i Migliori Look della stagione autunno 2015 di Sua Altezza Reale Catherine of Cambridge:

 

UPDATE: novembre e dicembre del riciclo 2015 

Ormai sappiamo che Kate ama indossare abiti che ha già utilizzato e che risalgono anche a qualche anno prima, di solito accessoriandoli in maniera diversa in modo da non ripetere mai il look tale e quale. Questa sua abitudine mi piace molto, e penso che se anche potrebbe effettivamente permettersi un abito diverso per ogni giorno della sua vita, faccia bene a riutilizzare i vestiti più volte, in questo modo lanciando anche un messaggio a svantaggio di pratiche esageratamente consumistiche, che vorrebbero spingerci a comprare non solo vestiti, ma qualsiasi genere di prodotti, solo per buttarli appena esce la collezione o il modello successivo (emblematico il caso dei cellulari!!!). Io personalmente preferisco comprare con meno frequenza, ma spendendo qualche soldo in più per capi di qualità che mi dureranno anche parecchi anni. Anche perché mi affeziono molto alle mie cose, e quando un vestito mi piace veramente e si adatta alla mia personalità tendo a riproporlo nelle occasioni importanti, anche se mi piace cambiare spesso ed evitare di ripetermi (proprio come Kate). Quindi cerco sempre di accessoriarlo in maniera diversa, e a volte il look cambia parecchio in base agli accessori che ci abbiniamo!!

In questo ultimo mese, abbiamo visto Kate Middleton impegnata in diverse visite ufficiali, per le quali ha utilizzato sempre abiti che le avevamo già visto, e precisamente proprio alcuni che avevo già inserito nei miei Migliori Look, proprio quì sopra. Rivediamoli per capire anche cosa ha cambiato e cosa no, fermo restando il nuovo taglio di capelli, che le da un aspetto più serioso – e secondo me purtroppo la invecchia. Pare che un accorciamento dei capelli e un taglio più formale siano stati richiesti proprio dalla Regina Elisabetta.


Vi ricordo che questo post continua, con i Migliori Look più recenti di Kate, a questo link: https://migliorilook.wordpress.com/2015/12/29/migliori-look-di-oggi-kate-middleton-parte-ii/


 

FONTI

Se pensate di aver visto in questo post tutti i look di Kate Middleton, sappiate che non è così!

In questa raccolta possono trovare posto soltanto i Migliori fra i Look di Kate, ma esistono blog che scannerizzano puntualmente ogni suo abito o accessorio. Personalmente, mi tengo aggiornata seguendo https://whatkatewore.com/ , blog inglese veramente accurato e ben fatto.